Occuparci nel nostro benessere psicologico durante la quarantena

Benessere psicologico in quarantena

Occuparci della nostra psiche in un momento di emergenza può sembrare una indicazione poco pratica e per nulla concreta. In realtà occuparci del nostro benessere psicologico durante questa quarantena può risultare a lungo termine una scelta strategicamente vincente. Mai come ora siamo a contatto con noi stessi e con i nostri cari, mai come adesso trovare equilibri emotivi stabili e sostenibili può cambiare la qualità della nostra vita nel quotidiano. Cerchiamo di capire da dove partire.

Consigli per il nostro benessere in quarantena

Durante le ultime settimane sono state date tante indicazioni su come improntare il nostro quotidiano per sostenerci dal punto di vista psicologico durante l’emergenza da Coronavirus. Sono tutti ottimi consigli.

Tra i principali :

  • Teniamoci in contatto con le persone care,
  • occupiamoci della casa,
  • della preparazione del cibo,
  • accettiamo tutte le emozioni e i repentini cambi di umore,
  • non eccediamo con la vita on line,
  • tuteliamo la qualità del nostro sonno,
  • scegliamo le fonti di informazione da seguire e regoliamone l’accesso,
  • facciamo attività fisica.

Rimangono indicazioni sempre valide e utili ma accanto all’attività fisica diventa utilissimo ora continuare ad occuparci dell’attività psichica. Proviamo a capire meglio.

Una lente di ingrandimento sui nostri vissuti

In questi momenti risultano amplificati una serie di emozioni, vissuti e fantasie che solitamente si nascondono sotto al chiacchiericcio dell’attività quotidiana.

Gesti e rituali, seppur piccoli, assumono nella nostra mente un valore enorme ora che purtroppo non possiamo compierli con la consueta naturalezza.

Non abbiamo i nostri soliti escamotage per difenderci dalle emozioni che ci animano perché li abbiamo persi nello stravolgersi del quotidiano.

Ci mancano quindi non solo elementi importanti ma anche cose apparentemente più neutre. Per fare qualche esempio manca il rituale di decompressione del caffè al bar durante le pause di lavoro, la passeggiata curiosando nelle vetrine del quartiere per staccare il pensiero nelle giornate pesanti, la corsa al parco per trasformare in energia fisica il surplus di emozioni.

Notiamo le libertà che non abbiamo più, le gioie che non vivevamo appieno quando potevamo averne a iosa e che ora sono solo un ricordo, i meccanismi inconsci che prima usavamo e ora non sono più utili.

Il punto è che quando lo scenario inaspettatamente cambia ci rendiamo conto di tante cose, la mente umana funziona così. Alcuni dettagli si palesano proprio perché ci mancano e tutto diventa così nitido nella nostra percezione da non poterlo più ignorare.

Riflettendoci, potremmo dire che questa nuova condizione di vita stia fungendo da lente di ingrandimento sul nostro mondo interno. E adesso che riusciamo a vedere meglio quello che ci portiamo dentro abbiamo un ottimo punto di partenza per occuparci del nostro benessere psicologico durante la quarantena.

Stiamo con noi stessi

C’è una grande verità da cui possiamo partire: quando togli elementi dallo scenario sei costretto a confrontarti con quello che rimane, con l’essenza. Nel nostro caso parliamo del nostro mondo interno e del mondo delle nostre relazioni.

Se durante questa quarantena ci concediamo la possibilità di riflettere su quello che stiamo osservando anche questo periodo di crisi può essere occasione di crescita e non solo di limitazione o di perdita. Sembra una frase fatta ma è invece un ottimo punto di partenza per prenderci cura di noi stessi a lungo termine.

Ci troviamo tutti a stretto contatto con noi stessi, con i nostri difetti e pregi, nell’isolamento di quella che in gergo stiamo chiamando “quarantena”. I nostri modi di fare, di pensare, di vivere sono stati amplificati e messi a disposizione della nostra coscienza ora che non abbiamo troppe vie di fuga.

Nuove consapevolezze

Una prima considerazione da fare può essere relativa al senso di mancanza. Quando qualcosa ci manca svela l’importanza che ha per noi.

Nella mancanza, l’oggetto del nostro sentimento è parte del passato ma è ancora presente il nostro bisogno di quell’oggetto, il nostro legame con esso.

E’ proprio lì che nasce la dolorosa incompatibilità tra quello vogliamo nel profondo e cosa ci stra offrendo la realtà.

Le rinunce di questo periodo ci stanno mettendo a confronto con i nostri grandi e piccoli desideri infranti e con le aspettative disattese. Abbiamo scoperto sicurezze che non sapevamo di avere proprio perché sono venute meno.

Sono venuti a mancare inoltre i meccanismi che inconsciamente avevamo strutturato per difenderci. Come tutti gli esseri umani fanno, più o meno da sempre, infatti ci stavamo difendendo da noi stessi, da parti di noi, senza neanche accorgercene.

Parliamo di meccanismi di cui non eravamo consapevoli ma che adesso, nel cambiamento di scenario si sono palesati e sono un ottimo punto da cui partire per conoscerci meglio.

Per esempio il correre frenetico del quotidiano, funzionale al distrarci o a coprire emozioni di tristezza o di solitudine, ha lasciato spazio a squarci di emotività dolorosa. Non possiamo più nascondere solitudini tra un aperitivo e un corso di yoga. Non possiamo più allontanare scomode responsabilità come quando eravamo tra una riunione rimandata e una scadenza saltata per via della frenesia del quotidiano.

La negazione di problemi relazionali, supportata da dimenticanze o irrazionali giustificazioni, ha ceduto il passo ad una faticosa convivenza casalinga con meno possibilità di mistificazione. Rapporti che si sono dissolti nel nulla durante la quarantena hanno palesato la natura estemporanea che non pensavamo avessero.

Privati delle consuete abitudini che nel quotidiano svolgono una funzione di difesa e di distanziamento dalle piccole e grandi angosce del vivere, siamo a contatto con quello da cui avevamo cercato di prendere le distanze.

E tutto ciò è grandissima possibilità da cui partire per lavorare sul nostro benessere psicologico.

Cogliere l’opportunità insita nel cambiamento

Dopo le difficoltà iniziali nel prendere atto della nuova condizione di vita, del pericolo e delle abitudini da cambiare stiamo cercando nuovi equilibri, è naturale.

Ma è proprio tra il vecchio e il nuovo che dobbiamo stare attenti a cogliere una grande opportunità.

Ci stiamo impegnando a riorganizzare la vita lavorativa e i rapporti con le persone care. Stiamo creando nuove abitudini e routine. Il rischio però adesso è di rilanciare le vecchie difese inconsce sul nuovo scenario che si è andato a creare, perdendo una grande occasione.

Il pericolo ora è di finire col coprire il silenzio che arriva da fuori con altro rumore non autentico. E’ di fondamentale importanza ora evitare che la porta d’accesso a questo mondo sommerso e prezioso che ci portiamo dentro si richiuda alle nostre spalle prima di poter entrare a dare uno sguardo.

Possiamo prendere questa esperienza come una occasione per imparare qualcosa su noi stessi, per rivedere le necessità e le priorità. Possiamo ora riscoprire parti di noi messe in ombra e accogliere nuovi bisogni per trasformare il periodo di quarantena in una occasione di pura crescita personale e collettiva, aldilà della paura.

Abbiamo ora l’occasione di trasformare una esperienza traumatica in un momento di crescita, senza aver paura di perdere la nostra identità perché nel cambiamento la stiamo arricchendo.

Il tempo scorre e noi possiamo viverlo momento per momento

Le regole del tempo e della vita non seguono i nostri desideri. Loro vanno avanti e noi dovremmo assecondarle in questo processo. Riflettendoci la sospensione della vita percepita in questo frangente è solo una nostra difesa

I piccoli e grandi eventi che continuano ad aver luogo nelle nostre vite vengono ad insegnarci qualcosa su noi stessi ora.

Bisognerebbe viverli e rimanere a contatto con il mondo che ci portiamo dentro, momento dopo momento. La nostra interiorità è infatti vivida e ricca di sfumature e di esperienze da poter fare, anche ora.

Mettere tutto quello che stiamo vivendo al servizio della nostra consapevolezza e del nostro percorso di crescita può essere un ottimo modo per legare il “me nel passato” al “me nel futuro” evitando che si verifichino traumatiche interruzioni nel nostro senso di identità e dolorose cicatrici emotive.

L’obiettivo deve essere quindi quello di prenderci cura del nostro benessere psicologico anche durante la quarantena ampliando gli scenari della nostra attività psichica.

Come? Riflettendo su noi stessi, da soli o con l’aiuto di qualcuno. Nutrendo pensieri e riflessioni, prese di coscienza e confronti construittivi con la realtà e con chi fa parte della nostra vita

Solo così sapremo trasformare un momento di difficoltà in una opportunità di crescita, mettendo i vissuti di questo periodo di quarantena al servizio del nostro benessere psicologico.

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