10 punti da tenere a mente per orientarci tra emozioni e sentimenti nel bel mezzo della pandemia
La Pandemic Fatigue
L‘Organizzazione Mondiale della Sanità da alcune settimane ha esplicitato l’esistenza di una particolare configurazione. Si tratta di vissuti ed emozioni che sembrano condizionare negativamente la nostra percezione del pericolo. Questo potrebbe avere effetti negativi sui comportamenti protettivi necessari nel nostro quotidiano adesso: parliamo della Pandemic Fatigue.
Psicologi e psicoterapeuti hanno subito compreso la portata di questa segnalazione ricevuta dall’OMS collegandola a dei fenomeni osservati nella pratica clinica e ad alcune dinamiche presenti nella società più allargata.
Probabilmente sta accadendo qualcosa di simile a quello che accadde con il Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD). Questa categoria diagnostica fu definita per la prima volta osservando quello che stavano vivendo i Veterani di ritorno dalla guerra.
Anche quello che stiamo vivendo è una situazione nuova, non conosciuta e dal forte impatto sulla psiche di tutti. Con il tempo queste riflessioni si chiariranno meglio nella comunità scientifica ma per ora comprendere quello che osserviamo per parlarne nella comunità allargata risulta di fondamentale importanza. Parlarne serve a limitare l’impatto di questa condizione sulla vita dei singoli e delle comunità a cui apparteniamo.
10 punti fondamentali per il nostro benessere psicologico
Dai momenti di riflessione con i colleghi che collaborano con Casa D’Inchiostro è nato un nuovo elenco che in 10 punti sostiene la nostra comprensione di quello che stiamo vivendo durante la seconda ondata di contagi da COVID-19. Ecco di seguito il nostro decalogo.
- Tutto quello che abbiamo imparato nei primi mesi di pandemia può non bastare più in questa nuova fase di “convivenza” con il COVID. É importante pensare di poter immaginare e organizzare nuove abitudini.
- La sensazione di sentirsi “accerchiati” dal virus e sotto pressione ora che i contagi sono trasversali per età e stili di vita è molto frequente. Dover avere accortezze anche tra famigliari, parenti e amici stretti può destabilizzare le sicurezze di tutti. Accettiamolo accogliendo questa nuova sfida e imparando a dimostrare affetto e vicinanza in modo diverso.
- Siamo ormai abbastanza esperti nell’utilizzo di mascherine, disinfettanti e a mantenere la distanza. Cerchiamo di rispettare chi vive questa situazione con maggiore o minore ansia rispetto a noi, sempre nel rispetto delle regole indicate.
- Abbracciarsi, baciarsi e stringere la mano, ad esempio, sono gesti che da sempre fanno parte di noi e del nostro stare insieme, a cui al momento abbiamo dovuto rinunciare. Ci si può sentire in difficoltà nell’evitare questi comportamenti pensando di poter apparire bruschi o maleducati, spiegarlo all’altro potrebbe aiutare.
- Nella prima fase della pandemia abbiamo assistito a manifestazioni diverse: ansia, insonnia e umore ballerino. Si sono aggiunti ora stanchezza psichica ed emotiva, sentimenti di tristezza e scoramento ma anche di irritabilità e rabbia. Sta capitando a molti, notarlo in noi non deve stupirci.
- L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) parla di Pandemic Fatigue. Continuare a vivere in uno stato di allarme ci potrebbe portare, per stanchezza, a sottovalutare i pericoli. Per difenderci dalla fatica ci abituiamo e normalizziamo tutto questo correndo il rischio di proteggerci di meno.
- Le emozioni che stiamo provando possono farci sentire demotivati e confusi anche rispetto a relazioni o progetti importanti. Proviamo a fermarci per comprendere cosa ci accade prima di prendere decisioni importanti.
- Non trascuriamo le attività che ci ricaricano emotivamente e se delle buone abitudini in tal senso si sono perse cerchiamo di recuperarle o di costruire nuove possibilità. Fare la maglia, fare yoga, cucinare, fare sport, leggere o guardare film – a ciascuno il suo – ma è importante trovare attività che nutrano il nostro benessere psichico.
- L’incertezza e l’impossibilità di fare progetti a lungo termine anche dal punto di vista lavorativo possono creare disagio e ansia anche nelle persone più solide e intelligenti. Accettiamo questa condizione e accogliamo le emozioni che ne derivano.
- Oltre alla salute fisica bisogna occuparsi ora più che mai della salute emotiva. Se sentiamo di essere in difficoltà è giusto e utile chiedere aiuto ad un professionista.
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Le altre iniziative di Casa d’Inchiostro
Con l’associazione Casa d’Inchiostro nei mesi passati è stato definito un Vademecum pensato per sostenere il nostro benessere psicologico durante il lockdown e un Vademecum dedicato ai genitori.
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