
Quando si parla di dispositivi di cura in ambito psicologico ci si riferisce ad un ampio ventaglio di opzioni. Certamente non esiste solo la possibilità di frequentare per anni lo studio di uno psicoanalista. Non perché non sia utile o efficace, tutt’altro. Non tutte le persone però in quel dato momento della vita hanno bisogno di quello specifico dispositivo terapeutico. Spesso anche un intervento domiciliare può rivelarsi una ottima scelta, soprattutto in particolari momenti della vita come per esempio durante l’adolescenza.
Di frequente le persone a cui è stato consigliato un percorso terapeutico lamentano l’impossibilità di recarsi nello studio di un professionista tutte le settimane. Le distanze e i ritmi frenetici del quotidiano moderno sembrano diventare uno scudo protettivo nei riguardi del sottile disagio che si può provare nel prendere un impegno duraturo con se stessi.
Ci si dimentica in quei momenti che ormai ci sono psicologi in tutti i quartieri delle nostre città e che quindi è possibile rintracciare facilmente un professionista preparato da consultare. Si finisce con il rimandare l’inizio di una psicoterapia a data da destinarsi, assecondando la paura e tutte le difese che ci siamo costruiti per proteggerci da essa.
La richiesta di uno psicologo a domicilio
Ai professionisti del settore capita di ricevere telefonate da persone che vorrebbero uno psicologo a domicilio. Certamente ci sono delle situazioni in cui è necessario che sia il professionista ad andare incontro fisicamente, e non solo, alle esigenze logistiche del paziente. Ma questi sono casi particolari e rari. Può capitare quando il paziente ha delle importanti limitazioni negli spostamenti per problemi fisici, o per particolari circostanze di vita. Non è ovviamente obiettivo di questa breve discussione analizzare le peculiarità di tale scelta in termini tecnici e metodologici. E’ ad ogni modo qualcosa da valutare bene in base alla situazione, tenendo in mente che ogni circostanza è diversa e merita attenzione e comprensione specifici.
Più in generale la fantasia che sia il professionista ad uscire dal suo studio per venire a trovarci a casa è molto seduttiva e strizza l’occhio al nostro narcisismo diventando quasi una protezione dall’idea di andare a cercare qualcuno a cui affidarci.
Ci sono invece dei dispositivi di cura fondati proprio sul presupposto che sia il professionista ad andare a lavorare con il paziente in un contesto esterno, magari a casa o alle volte anche per strada, nei luoghi che il paziente frequenta quotidianamente. E’ questo il caso del percorso di Compagno Adulto® che si può attivare con gli adolescenti.
Un pò di storia
La figura del Compagno Adulto® nasce negli anni ’80 dall’esperienza clinica svolta all’interno dell’Istituto di Neuropsichiatria di via Dei Sabelli a Roma. Il modello di intervento così nato si è definito e arricchito negli anni grazie all’attività clinica e di ricerca condotta da gruppi di professionisti di formazione psicodinamica. Allo stato attuale si caratterizza come un dispositivo terapeutico con specifiche e definite modalità d’intervento.
Il gruppo di professionisti di Rifornimento in Volo, una cooperativa romana che da anni lavora con questa modalità, ha nel tempo lavorato per definire e approfondire questo modello tutelandolo anche dal punto di vista legale.
Cosa è un compagno adulto? Il lavoro domiciliare con gli adolescenti
Ci sono delle specifiche caratteristiche che un intervento domiciliare deve avere per essere definito Compagno Adulto® . Oltre al fatto che sia un professionista ad accompagnare il ragazzo nelle sue attività, il compagno adulto deve partecipare ad una strutturata modalità di lavoro con il ragazzo. L’operatore infatti è parte di una equipe con cui si confronta costantemente rispetto al lavoro svolto partecipando a riunioni e supervisioni individuali e di gruppo.
Questo tipo di percorso è indicato per gli adolescenti che per diversi motivi non riescono a poggiare il proprio lavoro terapeutico su un setting canonico. Risulta indicato anche come supporto alla psicoterapia “classica” nei casi in cui l’adolescente debba affrontare nel quotidiano esperienze e progetti in cui vive particolari difficoltà.
L’operatore che viene affiancato all’adolescente è sempre uno psicologo e giovane psicoterapeuta non troppo distante per età dall’adolescente. Questo permette agli operatori di muoversi nei contesti quotidiani del ragazzo sia in termini fisici che psicologici senza che si palesi la naturale distanza che l’adolescente vive con i suoi adulti di riferimento in questo particolare momento di vita.
L’adeguatezza di un percorso di compagno adulto è necessario che venga valutata da un professionista esperto in questo campo. Anche la selezione degli operatori deve essere effettuata con particolare accortezza e puntualità.
Facciamo rete lavorando con gli adolescenti
Da anni lavoro con gli adolescenti non solo nella pratica clinica ma anche attraverso progetti di diverso tipo sul territorio.
Ho voluto dare qualche accenno a questo dispositivo terapeutico per segnalarvi l’operato della associazione Fiori D’Acciaio che lavora in questo campo da diverso tempo e con cui collaboro da alcuni anni.
https://fioridacciaio.wixsite.com/fiori/chi-siamo
Attimi – la mostra fotografica a Roma
Per il prossimo 10 maggio a Roma l’associazione ha organizzato una mostra fotografica con gli scatti fatti dei ragazzi che stanno lavorando con un compagno adulto nel loro quotidiano. Sarà una occasione per conoscersi e per conoscere meglio le attività di questa associazione e i nuovi progetti. L’associazione oltre al servizio di Compagno Adulto fornisce percorsi di supporto ai genitori e attività laboratoriali. Tanti nuovi progetti inoltre stanno per nascere sul territorio romano.
Per rimanere aggiornati rispetto alla mostra e per invitare on line i vostri contatti vi segnalo il seguente link.