Vengo Volontario

Il progetto Vengo Volontario è stato attivato per l’associazione NoiAltri di Orta Nova (FG).

Si tratta di un esempio di progetto pensato e attuato in una piccola ma importante realtà associativa che ha espresso l’esigenza di lavorare per formare e supportare il gruppo di nuovi volontari da poco formatosi accanto al gruppo di persone che da diverso tempo dedicano il proprio tempo alle attività associative.

Se ingenuamente si pensa che unirsi volontariamente ad una attività sia sinonimo di esperienza “semplice e gratificante” l’esperienza reale ci dice che i gruppi che si costituiscono volontariamente si confrontano spesso con la grande sfida di supportare e sostenere l’attività dei volontari attraverso una adeguata formazione e una particolare attenzione alle dinamiche di gruppo che nel tempo emergono. Il fine ultimo è ovviamente quello di predisporre il lavoro, l’impegno e le relazioni in modo che l’associazione adempia il proprio mandato e che i singoli volontari possano fare una esperienza personale appagante. Presupposto fondamentale questo per una sana e longeva vita di gruppo.

Le Istituzioni infatti svolgono funzioni necessarie alla comunità e di cui i singoli non potrebbero farsi carico. All’interno di tale scenario si delinea una particolare funzione svolta da quelle organizzazioni che operano nel Terzo Settore e che quindi si fondano istituzionalmente su mandati sociali a cui lo Stato non riesce a rispondere e che per definizione (non producendo profitto) non possono interessare il Mercato.
La costituzione di una entità giuridica che risponda a tali particolari necessità investe il gruppo di lavoro, che di tali attività si occupa, di un costante e importante lavorio psicologico che si ripercuote inevitabilmente sulla vita del gruppo stesso, dei singoli che lo compongono e della realtà associativa che ne deriva.
Alle dinamiche che già investono inevitabilmente i gruppi di lavoro all’interno di una istituzione quindi, sembrano aggiungersi alcuni elementi peculiari:
• le Associazioni nascono dalla libera espressione di una volontà di impegno che non solo porta avanti il lavoro della organizzazione ma lo costituisce;
• la creazione di professionalità che direttamente o indirettamente rimarranno coinvolte in relazioni d’aiuto.
In riferimento a tale ultimo aspetto è necessario tener presente, per avere un quadro più dettagliato, quanto le capacità relazionali dei singoli operatori siano importanti nello svolgimento delle loro attività lavorative e di come queste ultime si ripercuotano pervasivamente sul loro vissuto personale.
La sindrome di burn-out, tipica delle cosiddette “professioni d’aiuto” nella cui categoria rientra a pieno titolo la figura del volontario/educatore/operatore, si configura nel momento in cui il singolo non è in grado ad affrontare in modo costruttivo le situazioni di stress insite nell’ambiente lavorativo o riesce a farlo solo a costo di un imponente dispendio di energia e una conseguente deflessione negativa nella qualità della propria esperienza personale e professionale. Si costruiscono così i presupposti per una sorta di “appiattimento” patologico, indubbiamente di tipo difensivo, che si esprime in una tendenza a rendere routinario il proprio operato, diventando rigidi, distanziandosi
emotivamente, attuando un vero e proprio “ritiro” psicologico dalla propria attività lavorativa.
Date queste premesse sembra possibile tracciare l’esistenza di una area di intervento psicologico in tali contesti operativi.
Il progetto “Vengo Volontario” si è proposto come  un percorso di formazione e supporto ai volontari che si erano recentemente  avvicinati alla vita associativa di NoiAltri.

Lo scopo ultimo del progetto è stato quello di sostenere la crescita del gruppo di lavoro fornendo un punto di vista alternativo e arricchente che potesse essere di supporto ai singoli individui nella comprensione delle dinamiche di gruppo di cui erano inevitabilmente parte, delle dinamiche relazionali, oltre che dei quesiti professionali che scaturiscono dall’attività dell’Associazione.
In termini più specifici il percorso di formazione ha avuto l’obiettivo di:
• Offrire ai singoli l’opportunità di riflettere sulla propria attività;
• Fornire informazioni su tematiche inerenti al lavoro con i minori;
• Agevolare la costruzione di una identità del volontario;
• Riflettere sulle proprie risorse e capacità relazionali;
• Agevolare la costruzione di un gruppo di lavoro;
• Stimolare e supportare il senso di appartenenza alla Associazione NoiAlri;
• Fornire uno spazio di ascolto e un contenimento alle ansie e alle frustrazioni generate dal lavoro;
• Contribuire alla prevenzione del burn-out.

 

Al momento il progetto si è concluso ma si sta ragionando su tempi e modalità opportune per continuare il lavoro sul gruppo/associazione.

Per conoscere meglio la realtà NoiAltri e le attività che i volontari portano avanti da anni date uno sguardo al loro sito. Buona lettura.

NoiAltri

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